Tempo fa un caro amico mi chiese consigli per un viaggio a Siviglia. Quando mi succede mi si illuminano sempre gli occhi, trovo che non ci sia nulla di più bello che svelare segreti nascosti di una città ormai tua. Mi ero già lanciata in mille discorsi citando al minuto 70 posti catalogati come “assolutamente da vedere”, non avevo neanche preso fiato, quando: “Calma, France’. Stiamo solo tre giorni…” Come concentrare i colori e la luce di Siviglia in soli tre giorni? Era una sfida, ma riuscì ad elaborare il programma perfetto.
L’amico fu felicissimo dell’itinerario e poco importa se lo seguì alla lettera. Così oggi, mentre scartabellavo tra quaderni vecchi e agende nuove ho ritrovato gli appunti per Tre Giorni a Siviglia e riveduti e corretti ho deciso di regalarli. Caso mai qualcuno abbia bisogno di un piccolo sogno andaluso.
Tre giorni a Siviglia: te vas a caer enamorado de Sevilla!
Sevilla es una maravilla e lo capirai bene entrando all’Alcázar: qui tra azulejos colorati, decorazioni arabe che sembrano avere la leggerezza dei merletti, giochi d’acqua e fontane nascoste sembra di essere i protagonisti di una delle favole le Mille e una Notte. Proprio di fronte alla meraviglia araba dall’altro lato della plaza del Triunfo si trova la più grande cattedrale gotica al mondo con il suo campanile simbolo di un’antica dominazione mudéjar. La Cattedrale di Siviglia è il simbolo della città e i tesori che nasconde al suo interno, oltre che alla splendida vista dall’alto della Giralda, valgono bene la coda all’ingresso.
Una tapa al mediodia? Uscito dalla Cattedrale dirigiti verso l’Ayuntamiento de Sevilla, attraversa la plaza San Francisco e una volta giunto sull’orlo del Salvador fermati. La plaza del Salvador sarà piena zeppa di gente che poco dopo le quattro si riunisce a bersi una birra, ma se non è un aperitivo quello che cerchi allora all’angolo sinistro della piazza, dal lato opposto della chiesa del San Salvador, un baretto bianco e azzurro saprà soddisfare amenamente le vostre richieste. Los Corales serve delle ottime tapas di carne e pesce: fantastico il calamaro con il riso, il solomillo con formaggio di capra e pancetta, le patatas bravas e le alette di pollo fritte. I prezzi sono modici e i modi dei camerieri sono squisiti.
Il pomeriggio io lo passerei scorazzando lungo il fiume dalla Torre dell’Oro fino alla Plaza de Toros, puoi affittare una bicicletta e spingerti oltre il ponte di Triana, oppure passeggiare ma goditi questo momento. Il Guadalquivir, i suoi colori, sono una delle meraviglie della città.
La prima serata sarà a Triana. Qui batte il cuore dei veri sivigliani. Inoltrati nei suoi vicoli, scopri i piccoli bar dove servono cruzcampo e tapas divine. Io qui ho conosciuto i calamari alla plancha de Las Golondrinas, ed è stato subito amore. La notte a Siviglia è giovane e prima dell’una nessuno esce. Un posto carino dove trovare locali, ascoltare musica e perché no gustarsi spettacoli di flamenco e sevillana improvvisati (qui tutti sanno ballare) è calle Betis, sul lungo fiume di Triana.
Il secondo giorno parti con estrema calma, quando il sole è già alto nel cielo smaltato e rifugiati tra i colori di Plaza de España. Non ci sono parole per descriverla. Devi assolutamente vederla in silenzio su e giù per i suoi ponti. Il Parque de Maria Luisa si estende ai suoi piedi e una bella passeggiata fino a plaza des Americas è d’obbligo. E’ un giardino segreto: tra le sue fronde si celano piccoli pappagallini colorati, pavoni, specchi d’acqua e grotte nascoste.
Non ti dimenticare l’altro simbolo di Siviglia, la Real Fábrica de Tabacos, sì proprio quella dove lavorò Carmen. Ora è la sede principale dell’università.
Per una tapa qui non hai che da chiedere, sono tante le botteghine che offrono montaditos caldi e piatti del giorno. Io ti consiglio di avventurarti nell’antico barrio di Santa Cruz proprio dietro la Alcázar e cercare quella che più ti piace, oppure nella parallela all’Avenida de la Costitución, calle Fernández y González trovi la Taberna Coloniales.
Un pomeriggio di shopping tra i negozi di calle Sierpes fino alla Campana e perché no la salita al Mirador de Las Setas per un caffè e un’ottima vista sui tetti di Siviglia.
La sera, soprattutto se è sabato, la devi passare alla Alameda de Hércules dove c’è il migliore dei ristorantini da tapas: Al Aljibe. Nella sua terrazza potrai scegliere tra tante tapas abbondanti e dell’ottimo vino andaluso. Quando sento la nostalgia del risotto corro qui e lo ordino, è delizioso. Altro piatto che non deve mancare è il bacalà in tempura.
Se la mattina dopo hai tempo prima di correre all’aeroporto potresti pensare di fare un giro fino alla chiesa della Macarena, oppure dedicarti alla splendida arte di Murillo nel museo delle Belle Arti, oppure avventurarti per il barrio di Santa Cruz alla ricerca della Casa di Pilato, oppure potrai spingerti là dove osano pochi turisti e esplorare il Centro de Arte Andalusa Contemporanea alla Cartuja, oppure… oppure…
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