E’ incredibile come tornare là dove hai lasciato un pezzettino di cuore possa provocare un tale mal di pancia. Siviglia mi ha accolta il 6 di gennaio scorso, con un’enorme valigia da emigrante.
Mi ha accolta con il sole, le palme e gli alberi ricchi di arance. Mi ha dato una casa vicino alla storica fabbrica della birra più famosa dell’Andalusia, mi ha dato un lavoro in una ridente scuola di provincia, e mi ha regalato amici dal cuore d’oro. Mi ha insegnato a ballare e a santificare ogni giorno di festa. Mi ha fatto sentire importante, mi ha viziata e coccolata dal primo momento, lasciando dentro di me parte di questa incredibile città.
Ora torno, e sto vivendo queste ore che mi separano in uno stato di agitazione, che succederà? Cosa riserverà ancora una volta questa magica città per stupirmi? Ma soprattutto, tornerò?